All’European Partner Conference annunciate una serie di misure a sostegno del canale in Europa
Ripartire in fretta e puntare decisi verso le aree più redditizie: cybersecurity industriale, IoT, infrastrutture critiche e cloud ibrido. Per i partner europei di Kaspersky oltre alla tradizionale difesa dell’endpoint sono questi i tavoli che offrono le maggiori opportunità e i margini di crescita più ampi. E’ questo in estrema sintesi il messaggio veicolato dall’edizione 2020 dell’European Partner Conference, consueto appuntamento con il canale di vendita, aperta come da tradizione con lo speech del CEO Eugene Kaspersky.
Sullo sfondo le tre principali tipologie di attacco tratteggiate dal CEO: agli endpoint – la cui percentuale di blocco in automatico è vicinissima al 100%; ATP, con almeno 200 campagne targetizzate ancora in corso in questo momento – e, appunto, infrastrutture critiche, sistemi SCADA e industriali. Ambienti questi ultimi particolarmente esposti al rischio di cyberattacchi, sia per l’elevata dispersione sul territorio, sia perché non ancora adeguatamente protetti. Due le soluzioni messe in campo dal vendor: Kaspersky Industrial CyberSecurity (KICS) – un portfolio di tecnologie e servizi progettati per proteggere i sistemi industriali server SCADA, HMI, Engineering Workstation, PLC, connessioni di rete e tecnici – e KasperskyOS, sistema operativo specializzato per i sistemi embedded già implementato con successo nei settori automotive, TLC e appunto infrastrutture critiche.
Ripresa post Covid-19
Secondo i dati di SMB Technology Forecaster, il comparto security sarà uno dei meno impattati dalla pandemia, con una spesa nell’area EMEA in aumento di circa il 6% e un giro d’affari a livello globale che raggiungerà quota 32 miliardi di dollari nel 2020. Previsioni incoraggianti in uno scenario per tutto il resto dell’IT a dir poco desolante, a partire dalle quali il vendor rilancia con nuovi contenuti Kaspersky United, il Partner Program, ridisegnato lo scorso anno sia in funzione dell’evoluzione della propria offerta sia dell’eterogenea tipologia di partner (rivenditori di software, top system integrator, MSP e security service provider) con i rispettivi mercati di riferimento che compone l’ecosistema 100% canale entro cui si muove Kaspersky. Kirill Astrakhan, Head of Channel, Global Sales Kaspersky, in proposito ha illustrato una serie di novità sia nella gestione day by day dell’operatività con i partner – dalla rafforzata assistenza da remoto alla rete di partner alla revisione delle guidelines per la conduzione dei poc da parte dei partner presso prospect e clienti, dalla cooperazione e supporto nella conduzione delle operazioni di incident response alla esecuzione dei security assessment – sia un pacchetto di misure a sostegno della ripresa per mitigare gli effetti negativi della chiusura forzata delle attività in molti paesi europei, come la liquidazione dei rebate derivanti dalla vendita delle soluzioni due volte più veloce del passato, alla velocizzazione di una serie di procedure legate alla gestione dei partner sui sistemi di controllo Kaspersky.
SMB
Il rinnovato focus su infrastrutture critiche e sistemi industriali non deve tuttavia far perdere di vista segmenti come quello dell’SMB. Nel 2019 il market share è stato di poco superiore al 6,5% (6,55), era l’8,67 nel 2017, un arretramento preoccupante sul quale Alexander Moiseev, CBO, ha spronato la rete dei partner a una maggiore intraprendenza, facendo leva su un approccio il più possibile modellato alle loro esigenze. Tema quello del ritorno alla crescita del segmento ripreso anche nella sessione New Opportunities in SMB nella quale Astrakhan ha invitato i partner a riflettere sulle caratteristiche in evoluzione dello small and medium business, la cui sola protezione dell’endpoint non sempre esaurisce le esigenze espresse. Il canale per questo segmento infatti può contare su un articolato portfolio di soluzioni e servizi.