Andrea Massari, Country Manager di Avnet TS Italy, analizza come i partner possono affrontare con successo le sfide poste dall’SD-X
Software-Defined Anything (SD-X) è un termine molto generico e include un ampio spettro di tecnologie che potrebbero generare una certa confusione nei neofiti.
Tutto è iniziato dalla virtualizzazione dei server seguita dal Software Defined Storage con un’ultima forte spinta arrivata dal Software Defined Networking. Si è così completato il processo che ha evoluto il concetto di “Software Defined” sino a comprendere la maggior parte, se non tutti, gli elementi del Data Center arrivando alla completa automazione e gestione dell’Infrastruttura. Il punto focale di questo approccio è che le risorse sono identificate e gestite attraverso una policy centralizzata e coerente. I partner devono ora scegliere le soluzioni più appropriate per iniziare la loro transizione in questo nuovo scenario.
La distribuzione, nel passato, è sempre stata focalizzata sul prodotto, ma l’introduzione dell’SD-X sta creando una domanda di soluzioni di business fortemente orientate ai risultati. Molti rivenditori di medie dimensioni hanno cercato sinora di risolvere il problema da soli, ma le trasformazioni in corso sono sempre più complesse e i partner hanno bisogno di ulteriore supporto per portare questi servizi e soluzioni nel mercato. Il canale ha bisogno oggi di un approccio di consulenza business all’IT, una sfida totalmente nuova per i reseller.
L’SD-X solitamente genera servizi ad alta marginalità che potenzialmente consentono ai partner maggiori guadagni. Ma quali sono le difficoltà chiave e come possono superarle partner e rivenditori?
Occorrono nuovi livelli di agilità
Le necessità delle aziende stanno cambiando. I responsabili delle linee di business gestiscono porzioni del budget IT sempre più importanti perché attualmente il 70% della spesa informatica aziendale si sta muovendo in questa direzione, ma il core tradizionale dell’IT non è abbastanza agile per supportare il nuovo orientamento e questo significa anche che i team dell’IT sono spesso by-passati.
I CTO e i CIO di oggi hanno nuovi modi di misurare il successo, che vanno oltre l’efficienza nei costi, la disponibilità dei servizi e la compliance. Molti team vengono misurati utilizzando criteri come l’agilità dei servizi, la capacità di supportare l’innovazione del business e se sono in grado di soddisfare le esigenze delle linee di business con le tecnologie emergenti.
Per quanto questi cambiamenti possano essere difficili da fronteggiare, siamo in un’area in cui l’SD-X può fornire la soluzione. Il data centre software-defined offre livelli di efficienza, automazione e agilità tali da mettere i team IT, almeno per quanto riguarda l’infrastruttura, nelle condizioni di contribuire a una relazione simbiotica tra business e IT, guidare l’innovazione e migliorare costantemente l’efficienza operativa.
Le applicazioni legacy aziendali
Una delle principali difficoltà consiste nel fatto che molte tecnologie software-defined non sono adattabili alle applicazioni legacy aziendali che perciò continuerebbero ancora a richiedere un supporto e una gestione diretta. Tante organizzazioni non possono permettersi di eliminare e sostituire banalmente questi sistemi, così sono costrette a mantenere per qualche tempo le loro architetture proprietarie.
In ogni caso, sono sempre più numerose le aziende che si avvicinano a una mentalità DevOps, con un maggior allineamento tra il lato di sviluppo e quello operativo del business, e stanno cercando di progettare sistemi su misura sulle loro piattaforme cloud-native per sostenere il ritmo delle richieste di IT provenienti dalle loro linee di business. E’ proprio qui che stiamo vedendo un certo movimento verso un approccio più onnicomprensivo al data centre software-defined.
Per quanto queste tecnologie SD-X possano essere una sfida, i partner hanno bisogno di essere certi che esse si possano integrare con i sistemi IT dei lori clienti, in un approccio orientato sempre più ai servizi. Si tratta di un cambiamento che vedrebbe i team IT divenire service provider delle loro stesse aziende allo scopo di soddisfare le esigenze delle linee di business, come abbiamo precedentemente evidenziato.
Diventare un consulente
Le tecnologie software-defined rappresentano una ulteriore sfida commerciale per i rivenditori. Improvvisamente i partner si devono confrontare con esigenze e richieste totalmente nuove dei loro clienti finali: “Vorrei implementare delle App cloud native; devo implementare un Cloud Ibrido? Da dove parto? Devo implementare un Data Center più flessibile; Come posso iniziare a implementare un Software Defined Data Center che possa convivere con la mia infrastruttura legacy?”
I partner devono perciò posizionarsi su un livello superiore rispetto alle tradizionali conversazioni su prodotti e tecnologie, e abbracciare un nuovo e più ampio ruolo consulenziale. Si tratta di un cambiamento che richiede l’intervento dei distributori per aiutare a educare i partner su come affrontare il mercato e trasformare la tecnologia in soluzioni di business.
Occorre anche dire che alcuni partner si stanno già allineando su queste nuove aree, ma non sempre si ha piena consapevolezza delle opportunità di business connesse. E’ tempo che si assumano più responsabilità, in particolare dopo aver preso atto del nuovo aspetto consulenziale dell’IT.
Una mentalità nuova per la ‘digital transformation’
Le nozioni di SD-X e digital transformation vanno spesso di pari passo, ma ciò che non viene compreso è come quest’ultima richieda un grande salto culturale, per i partner come per gli end-user. Non si tratta solo dell’adozione di nuove tecnologie: si tratta di una nuova strategia che prevede un riallineamento di persone, risorse, competenze e processi. Il software-defined è solo un elemento di tutto questo.
La digital transformation può rivelarsi un notevole impegno per i clienti finali, in particolare se non propriamente strutturati e senza la necessaria agilità e la disponibilità di tecnologie emergenti. Il ruolo del partner in questa fase è fondamentale anche se, tuttavia, non sempre dispone di tutte le competenze necessarie per supportare i clienti in questa fase di trasformazione. A tal fine, partner, rivenditori e system integrator potrebbero lavorare in partnership per sfruttare le competenze di ognuno e offrire una gamma più ampia di servizi al cliente, come ad esempio fornire training e certificazioni su temi chiave come l’IT lifecycle management.
Il mio suggerimento ai partner è di iniziare a riflettere su quale obiettivo volete raggiungere come azienda e quali sono i vostri attuali punti di forza. La digital transformation fine a se stessa non porta da nessuna parte: in quanto partner, se avete una solida base di clienti e un adeguato set di competenze, cercate di rafforzare questi aspetti e affrontate la transizione verso alcune delle tecnologie per la convergenza. Non limitatevi a capire come venderle, ma siate preparati a offrire la consulenza necessaria in riferimento all’impatto che tali tecnologie hanno sul business, integratele nello scenario dei vostri clienti in un approccio sempre più orientato al servizio.
In conclusione
A tutt’oggi, nell’ambito dell’ecosistema del canale, non c’è una visione univoca sul significato di software-defined anything. Partner, rivenditori e distributori hanno di fatto direzioni leggermente diverse circa il posizionamento di queste tecnologie, e sino a che non ci sarà un completo allineamento su tutti gli aspetti del software-defined data centre, storage e networking, la nozione di SD-X dovrà maturare ulteriormente.
Comunque, l’elemento chiave dell’SD-X è assicurare che queste tecnologie si integrino correttamente con ciò che i clienti end-user utilizzano oggi, e questo può anche significare lo sviluppo di applicazioni personalizzate per supportare, ad esempio, l’interazione con il data centre.
Non tutti i fornitori di tecnologia tradizionali sono pronti a offrire qualcosa del genere già pacchettizzato, ed è qui che le partnership di canale possono aiutare a fornire una varietà più estesa di servizi. I rivenditori e i partner per l’infrastruttura devono riflettere su come colmare questi gap nel momento in cui abbracciano una strategia complessiva di consulenza IT orientata al business.
In Avnet sosteniamo i nostri rivenditori in questo percorso con training specialistici e supporto costante per costruire la soluzione più appropriata e assicurare così il successo anche nel futuro.