TradeManager.it a Monte Carlo per l’edizione 2015 di Distree Emea, il maggiore evento di canale in ambito Emea del settore Ict & Consumer Electronics per il mondo retail, e-tail e distribuzione. Ecco il nostro resoconto con video e interviste
L’iniziativa offre ai brand tecnologici e di elettronica di consumo l’opportunità unica di organizzare incontri 1:1 con retailer ed e-tailer per espandere il proprio portfolio prodotti e individuare nuovi fornitori.
L’evento di quest’anno ha visto la presenza di 430 senior distribution executive da 250 aziende, 150 senior buyer da oltre cento dei principali Ict e CE retailer europei, distributori da 65 paesi in ambito Emea e retailer da 32 paesi. Migliaia gli incontri 1:1 con i vendor, e circa 150 i brand presenti.
Tecnologie emergenti: dai wearables…
Caroline Weinmann, Business Director IT Emea di GfK, research company e partner dell’evento, ha parlato dei dispositivi indossabili riferendosi a una ricerca del 2014 condotta dall’istituto sui mercati tedesco e inglese. I dispositivi che stanno avendo più successo sono quelli dedicati allo sport e che indicano i parametri di health&fitness. “Le preferenze del mercato vanno ai brand tecnologici più conosciuti, Apple e Samsung in testa, e tra i fattori che influenzano le decisioni d’acquisto ci sono il costo ma anche le funzionalità e le feature di ‘activity tracker’”, ha sottolineato la relatrice. Il monitoraggio delle attività di fitness è la feature più ricercata, mentre per esempio il controllo del sonno è all’opposto della scala di priorità. Un aspetto interessante è che il 73% dei potenziali acquirenti prenderebbe in considerazione il fatto di indossare abiti o gioielli con un chip integrato per tenere sotto controllo l’attività fisica. Al CES di Las Vegas dell’anno in corso è emerso che il 42% di chi utilizza device per il fitness ha smesso di indossarli dopo 6 mesi, mentre l’Internet of Things e la smart home possono dare un importante impulso ai wearables, per esempio quando si tratta di controllare i dispositivi domestici, la tv, il computer o la macchina. “E’ spesso un problema di comunicazione del reale valore e delle potenzialità dei device indossabili che al momento ne impedisce una diffusione massiccia, ma con l’avvento delle tecnologie per gestire in modo proattivo la casa o gli oggetti della vita quotidiana, pensiamo che anche i wearable si integreranno maggiormente nella vita delle persone”.
… alla smart home
E proprio della casa connessa ha parlato Tanja Auras, Marketing Director IT Emea di GfK, che ha sottolineato come i device mobili siano “il driver per la connected home” nell’Europa occidentale, specialmente grazie agli smartphone che nel 2014 hanno registrato una crescita del 13% rispetto all’anno prima. “Viviamo in eco-sistemi connessi tramite le tecnologie digitali”, ha ricordato la relatrice, che comprendono tutti i device inclusi nella nostra vita, ma anche i device che fanno parte dell’eco-sistema casalingo e infine tutta la sfera del cloud e delle tecnologie per la vita sia personale che professionale. “Il grande pubblico ha ancora una percezione limitata quando si parla di abitazione smart e dei suoi reali benefici”, ha sottolineato Auras. Gli scenari d’uso della casa connessa sono soprattutto legati all’entertainment e ai servizi di controllo. “Le telecamere possono inviare e ricevere i dati tramite Internet e svolgere un’importante funzione di sorveglianza”. Altro caso d’uso è quello degli Audio Home Systems connessi, che possono anche essere usati per lo streaming di file musicali. Le sfide e i problemi comunque non mancano, e portano il segno della sicurezza in primo luogo, insieme alla compatibilità degli standard e delle piattaforme (Bluetooth, Wifi, ZigBee…). “Per realizzare davvero la casa connessa serve una piattaforma comune che possa regalare un’autentica esperienza di smart home. E’ la naturale conseguenza di un mondo esso stesso sempre più connesso…”
Videointervista a Laurent Eymard – Co-founder e Ceo Red Dolphin: Latest technologies for innovators
I device indossabili sono sicuramente un trend importante che sta facendo notizia. Siamo ancora in una fase embrionale ma sono destinati a diventare un prodotto di grande successo. Distributori e reseller dimostrano interesse ed entusiasmo. Penso che questo sia un buon momento per cercare di influenzare gli sviluppi futuri del mercato, proprio perché i giochi sono ancora “aperti”. Bisogna cercare di capire cosa si aspettano i clienti, quali sono i brand migliori su cui investire e in che modo è possibile migliorare o completare l’offerta. Il valore dei wearable consiste nel rilevare e misurare parametri sulla condizione fisica e di benessere del nostro corpo. Questa è la ragione per cui i distributori e retailer che seguono il Distree sono così interessati alla tecnologia ‘indossabile’”.
Smart Channel Summit
Si è parlato di un canale più “smart” al summit che ha visto l’intervento di aziende prestigiose ed enti specializzati, dalla Federazione Francese di Domotica a Euronics, da Samsung a Auchan, da D-Link a Media Markt. Per Benoit Van Den Bulcke, direttore della Federation Francaise de Domotique, il mercato verrà guidato verso la domotica da tre elementi: ridurre il consumo di energia elettrica e nel lungo periodo produrne in eccedenza per soddisfare altri bisogni, sviluppare servizi per la “silver economy” di una popolazione che invecchia, e abbracciare il mercato dell’Internet of Things che nel 2020 conterà 50 miliardi di oggetti connessi. Stephane Bohbot, Ceo di Lick, ha spiegato come l’azienda stia ridefinendo il modello di “distribuzione 2.0” puntando su una forte riconoscibilità nel mercato, la costruzione di concept store che vanno oltre il negozio tradizionale e l’adozione di un business model innovativo. “Oggi è fondamentale superare il concetto di soddisfazione del cliente e mirare invece al ‘customer excitement’, cioè stupire il cliente, colpirlo nelle emozioni per creare un’esperienza indimenticabile”. Lick organizza inoltre nei suoi store i “Demo Days”, giornate dedicate a presentare prodotti e soluzioni di startup selezionate per dimostrare apertura e appoggio nei confronti dell’innovazione.
John Olsen, International Managing Director di Euronics, il principale gruppo retail in Europa, ha invece sottolineato il ruolo di “trusted advisor” che è chiamato a svolgere nei confronti dei clienti quando si parla del “mondo innovativo dell’elettronica”. Il mercato della smart home raggiungerà globalmente i 100 miliardi di dollari entro il 2018, secondo le stime presentate, ed Euronics vuole adempiere alla sua mission di trusted advisor non solo “offrendo e installando i prodotti, ma anche garantendo la protezione e sicurezza dei sistemi e trovando partner qualificati e certificati con cui proporsi al mercato”. Flavien Dhellemmes, Head of Non-Food Buying, Groupe Auchan, ha puntato sul concetto di “servire i clienti per soddisfare i loro bisogni attuali e futuri”, compresi tra questi anche la robotica, i droni, la stampa 3D e servizi avanzati, mentre Vincent Slevin, Head of European Industry Strategy: Retail, Media & Consumer Goods di Samsung si è focalizzato sull’idea di “Agile Customer” che è sempre on-line e distante un solo click da qualunque prodotto o servizio. “La nuova esperienza retail per Samsung va oltre lo spazio del negozio tradizionale, per ampliare e arricchire la relazione del cliente con il marchio. Questo per noi significa sistemi di digital signage che invitano i clienti nello store, chioschi interattivi per avere informazioni, oltre ovviamente all’utilizzo dei mobile device”.
Yves Berger, Country Manager di Navstar Belgium ha parlato di un progetto pilota condotto nell’ambito di Media Markt per migliorare l’esperienza cliente all’interno dei negozi con installazioni dedicate unendo il meglio del mondo retail e on-line, mentre Luigi Salmoiraghi, Sales & Marketing Director di D-Link ha illustrato prodotti e soluzioni dell’azienda per le case connesse. “Ci occupiamo di networking, sicurezza e automazione per la smart home”, ha sottolineato il manager. In particolare, D-Link è leader nelle soluzioni di monitoraggio della casa con telecamere Wi-Fi. “I tre principali vantaggi dell’automazione della casa sono la convenienza, la sicurezza e i risparmi”. La proposta per la casa connessa di D-Link comprende soluzioni per gestire tutti i device da una sola piattaforma, in modo che “gli oggetti connessi possano ‘parlarsi’ tra loro mentre l’utente mantiene una visione complessiva”. Infine Fred Brown, partner di Sightline Group e che ha portato sul mercato Fitbit, ha parlato dei criteri per identificare i prodotti vincenti su cui investire. “In primo luogo ci chiediamo se risolvano un problema reale sentito dai clienti, poi consideriamo il posizionamento nel quadro più ampio della concorrenza, cerchiamo di verificare l’efficienza della catena di distribuzione, quindi prendiamo in considerazione le condizioni per la crescita dell’azienda e la leadership, cioè se il management è efficiente e sa prendere decisioni in modo tempestivo”.
Intervista a Adam Simon – Global Managing Director, Retail Business Development – Context
Smart home: la rivoluzione tecnologica alle porte di casa
Partner di Distree Emea, la società di ricerca Context è specializzata nell’analisi del canale Ict internazionale, fornendo ai suoi clienti servizi di consulenza e business intelligence per acquisire vantaggi competitivi sulla concorrenza. A margine dell’evento di Monte Carlo abbiamo incontrato Adam Simon per parlare del trend emergente della smart home e di come evolverà il mercato. “E’ sicuramente una grande opportunità per tutto il comparto di canale, oltre che per i vendor”, ha sottolineato Simon. Dai termostati intelligenti allo smart metering, solo per fare due esempi, le potenzialità degli oggetti “smart” entro le mura domestiche sembrano davvero promettenti. “Pensiamo a Tony Fadell, uno dei padri dell’iPod di Apple. Fadell è anche il fondatore di Nest, azienda che produce termostati ‘intelligenti’ e che è stata acquisita da Google”, cita come caso di successo il manager. Entro il 2020, dovremmo vedere sempre più elettrodomestici e apparecchi connessi in casa, in quanto “siamo agli inizi di una rivoluzione epocale”. Il mercato però ancora non è del tutto pronto per questo cambiamento, anche per motivi culturali. “In questo senso, un ruolo di rilievo può essere giocato dai retailer e da tutti gli attori del canale, che devono aiutare la crescita della domanda di prodotti e soluzioni smart anche dimostrando concretamente i vantaggi delle nuove tecnologie per la vita quotidiana delle persone. Siamo attualmente nella fase degli ‘early adopters’, e questo è il momento di avere coraggio per abbracciare l’innovazione e cavalcare l’onda, essere leader invece di aspettare che altri prendano l’iniziativa e poi limitarsi a seguire le mode”. Il problema della sicurezza e della privacy rimane centrale, ma, sottolinea il manager in conclusione, “la tecnologia è diventata talmente indispensabile che, nonostante le criticità, il suo uso è destinato ad affermarsi anche nell’ambito domestico. E’ una rivoluzione inarrestabile”.
Intervista a Farouk Hemraj – Co-founder&Director Distree Events
Distree Emea in crescita, tra tecnologie disruptive e nuovo ruolo del canale
Trend positivo per l’evento leader di canale di Monte Carlo, che registra quest’anno circa 6.000 incontri 1:1 con i player di canale e i brand, mentre i protagonisti si interrogano sui nuovi modelli di business e su come continuare a offrire reale valore aggiunto per restare leader nella new economy. “Siamo soddisfatti di com’è andata anche l’edizione di quest’anno – commenta Farouk Hemraj, co-fondatore e direttore di Distree Events –. I contenuti discussi sono stati apprezzati dal pubblico, e tutto si è svolto bene anche a livello di organizzazione degli incontri con i brand, i retailer ed e-tailer”. Le tecnologie emergenti, come i wearable, la casa connessa, l’Internet of Things e la stampa 3D sembrano tutte promettenti, con reali potenzialità disruptive nei confronti del mercato, ma c’è da fare ancora molto per rendere il pubblico consapevole della portata di queste innovazioni. Non solo. “I retailer e gli attori del mercato devono essi stessi prepararsi a questa rivoluzione, se vogliono davvero convincere i clienti ad adottare le nuove tecnologie”. Anche i distributori di prodotti e soluzioni informatiche sono chiamati a ripensare il loro ruolo nel mercato, e a come offrire valore aggiunto in un contesto dove le novità tecnologiche e nuovi player affollano l’arena della competizione. “Vedo grandi opportunità di business per chi saprà cogliere questi spunti offerti dall’innovazione, ma anche significativi rischi per quanto riguarda sia il rapporto con il cliente finale, che sarà conteso tra il rivenditore e il vendor, sia per la privacy e la sicurezza dei dati”, commenta Hemraj. “Dopotutto, chi gestirà i dati dell’utente in un mondo in cui ogni cosa è interconnessa, e quindi chi sarà favorito nella relazione con il mercato? L’evento di Monte Carlo vuole essere un’occasione per discutere anche di questi temi”.