Da studi commissionati da Ricoh emerge come nei prossimi 10-15 anni sarà più importante che mai garantire flessibilità sul posto di lavoro
La sfida sta nella gestione di una popolazione aziendale sempre più eterogenea per età e modalità lavorative. Si sente spesso dire che le persone sono la risorsa più importante per le aziende, ma fino a che punto un’impresa riesce a capire le preferenze e le necessità dei propri dipendenti?
I dirigenti delle aziende europee potrebbero trovarsi di fronte ad una delle sfide più impegnative mai affrontate. Oltre a quelli consueti, quali la fidelizzazione dei clienti, l’individuazione di nuovi canali commerciali e la soddisfazione degli azionisti, molti manager devono superare nuovi ostacoli che potrebbero condizionare i risultati futuri. Oggi i dipendenti si aspettano che la propria impresa metta a loro disposizione tecnologie all’avanguardia, processi ottimizzati e nuove modalità di lavoro e chiedono che venga considerata la possibilità di orari d’ufficio più elastici. Queste richieste rendono sempre più pressante la necessità di adottare metodi di lavoro flessibili.
La buona notizia è che i dirigenti aziendali di tutta Europa sono consapevoli di quanto sia importante accelerare il cambiamento e favorire la trasformazione digitale. Una ricerca commissionata da Ricoh ha evidenziato un diffuso ottimismo: la maggior parte dei dirigenti (71%) ritiene di poter passare entro i prossimi cinque anni da una fase di transizione ad uno stato di piena maturità digitale. Per raggiungere questo traguardo occorre dotarsi di sistemi e strumenti innovativi, in grado di permettere ai dipendenti di lavorare meglio.
La necessità di rispondere rapidamente alle esigenze della clientela e il crescente “appetito digitale” della Generazione Y influiscono indubbiamente sull’importanza che la tecnologia sta assumendo nelle strategie delle aziende. Non sono comunque solo le persone a spingere verso il cambiamento. Gli obiettivi di e-government dell’Unione Europea sono chiari: entro la fine del 2015 il 50% dei cittadini e l’80% delle aziende dovranno essere in grado di interagire con la Pubblica Amministrazione in maniera digitale.
Ecco quali sono le esigenze dei lavoratori:
Garantire la flessibilità del lavoro nell’era digitale
Nel recente studio “Il futuro degli ambienti di lavoro”, sponsorizzato da Ricoh Europe e realizzato dall’Economist Intelligence Unit, alcuni professori universitari hanno spiegato perché nei prossimi 10-15 anni sarà più importante che mai garantire flessibilità ai lavoratori. Cary Cooper, docente di Psicologia del lavoro alla Lancaster University, ritiene che il fattore più condizionante nel futuro del lavoro sarà la necessità di gestire un numero continuamente variabile di dipendenti offrendo loro flessibilità. Cary Cooper prevede che le modalità lavorative saranno sempre più differenziate, dal part-time a periodi di tempo molto brevi, per rispondere alle esigenze della popolazione più anziana, che dovrà lavorare più a lungo, e delle nuove generazioni, che vogliono crearsi una famiglia.
Si tratta di una prospettiva interessante e che potrebbe fare da leva per attrarre e trattenere nuovi talenti. Si va verso un ambiente di lavoro sempre più collaborativo e caratterizzato da flessibilità, tecnologie all’avanguardia e processi ottimizzati. Dopo aver aperto le porte ai nuovi dipendenti è necessario soddisfare le esigenze di queste risorse di alto profilo e abituate a vivere in un contesto digitale. Tutto ciò è fondamentale per riuscire ad attrarre e trattenere il personale; il costo per sostituire persone di talento che lasciano l’azienda è spesso molto alto.
Da un report realizzato nel 2014 da Oxford Economics Report emerge come le sostituzioni di personale costino alle aziende del Regno Unito 4 miliardi di sterline ogni anno a causa della perdita di produttività e delle spese per le nuove assunzioni. I costi per la sostituzione di un dipendente di una PMI sono calcolati intorno alle 30.000 sterline . I dirigenti non devono solo sapersi muovere in nuovi contesti caratterizzati dalla flessibilità ma devono anche riuscire a creare ambienti di lavoro in grado di soddisfare i dipendenti.
Le aziende hanno le caratteristiche per attrarre e trattenere i migliori talenti?
In questi nuovi contesti lavoreranno persone con età molto differenti, più di quanto avveniva in passato. È possibile che si creino tensioni perché generazioni diverse con caratteristiche differenti non lavorano nello stesso modo. Le persone che oggi sono in una fascia d’età tra i 40 e i 50 anni e sanno di dover lavorare ancora parecchi anni prima della pensione guarderanno con sospetto i nuovi inserimenti della Generazione Z cresciuta con la tecnologia digitale.
Alle imprese serve un nuovo profilo di dirigente, capace di ottenere il meglio da una popolazione aziendale molto eterogenea. Sono necessari manager che sappiano far crescere il personale in un ambiente appagante e siano in grado di scegliere per l’azienda sistemi e tecnologie adatti ad attrarre e trattenere i migliori talenti.
Anche il professor James Baron, esperto di gestione d’impresa e sociologia alla Yale University, ritiene che la flessibilità del lavoro debba essere accompagnata da iniziative per motivare i dipendenti e che si passerà dalla “gestione delle prestazioni” alla “gestione delle aspirazioni”.
Quel che è chiaro, come dice il professor Baron, è che la generazione Millennial sarà molto più concentrata delle generazioni precedenti su finalità ed obiettivi. Abituata ad avere accesso diretto a una grande quantità di dati, sa gestire con efficacia molte informazioni e, in genere, riesce a passare con maggiore rapidità da una attività ad un’altra. Questa generazione considera molto sfumato il confine tra vita privata e vita professionale ed è pertanto più interessata alla possibilità di lavorare da remoto e con la libertà di orario.
“Le aziende più competitive dovranno capire come valutare, motivare, premiare e gestire le prestazioni di queste persone”, afferma il professor Baron. “E dovranno anche saper gestire una forza lavoro eterogenea”.
Le aziende europee avranno presto nuove priorità, le più importanti delle quali diventeranno il benessere dei propri dipendenti e la soddisfazione delle loro esigenze. Ad ogni modo non basterà abbracciare il concetto di flessibilità. Per realizzare un ambiente di lavoro davvero dinamico e collaborativo, in grado di attrarre i migliori talenti, occorre cominciare fin da ora a costruirne le fondamenta. L’ottimizzazione dei processi aziendali e l’adozione di nuove tecnologie sono pietre miliari dalle quali dipende il successo di un contesto flessibile.
Di David Mills, Chief Executive Officer, Ricoh Europe