Avnet illustra le tematiche più scottanti: Sicurezza, Infrastruttura convergente, Web-scale IT e Internet of Things
Il distributore ha identificato i trend tecnologici del 2015 ed evidenzia come aree di interesse la Sicurezza, l’Infrastruttura convergente, il Software Defined Data Center, il Web-scale IT e l’Internet delle Cose.
L’hacking si diffonde ogni giorno sempre più. Persino il NASDAQ Stock Market è stato violato non molto tempo fa. La Sicurezza continua ad essere il trend più importante del mercato IT. Occorrono continui cambiamenti e miglioramenti; anno dopo anno e anche per il 2015 il canale non può ignorare tutto questo. IDC predice una crescita annuale del 30% sino al 2017 degli smartphone acquistati dalle aziende nell’ambito di un approccio BYOD/A (bring your own device/app), e il prossimo anno il focus si sposterà ancora di più sulla sicurezza all’interno dei firewall piuttosto che attorno al perimetro di difesa IT.
Gartner nel suo ‘Top 10 Strategic Technology Trends for 2015’ ha definito questo “un nuovo approccio multi-sfaccetatto” (“new multifaceted approach”) che porterà a ‘nuovi modelli di costruzione della sicurezza direttamente all’interno della applicazioni’.
“I rivenditori hanno bisogno di acquisire conoscenze circa questi nuovi approcci per affrontare con successo questa area di crescita e aiutare le aziende a superare la difficile sfida costituita dal rendere sicure le proprie applicazioni”, commenta Andrea Massari, country manager di Avnet TS Italia. “I distributori possono dare un importante contributo abilitando i partner a intraprendere un approccio più olistico al data center, considerando le esigenze derivanti da BYOD e IOT (the Internet of Things). Questi servizi a valore aggiunto includono non solo il training tecnologico ma anche le attività relative alle competenze di vendita. Il canale ha bisogno di questo genere di supporto per rispondere alle esigenze dei data center in rapida evoluzione, dove la sicurezza e l’efficienza della rete sono di primaria importanza.”
L’attuale ritmo dei cambiamenti nel data center è elevatissimo e questo è il motivo per cui il l’Hyper-Converged Infrastructure e il Software Defined Data Center (SDDC) sono elementi chiave nel settore IT, verso architetture sempre più scalabili. La convergenza tra le tecnologie del data center e le tecnologie di networking sta provocando un mutamento significativo nel mercato.
“Siamo di fronte a un cambiamento radicale nella progettazione e nell’implementazione dell’infrastruttura dei data center e, anche se ne stiamo parlando da tempo, nel 2015 il canale dovrà velocemente adottare nuovi prodotti e soluzioni in linea con queste nuove esigenze”, precisa Massari. “Ciò significa che c’è anche una questione aperta: il canale dispone delle competenze per rispondere a queste richieste? E’ chiaro che l’infrastruttura del data center sta diventando sempre più complessa dal momento che gli utenti adottano una combinazione di soluzioni cloud interne ed esterne alla sede così come piattaforme e software basati su modelli ‘as-a-service’. Inoltre, le aziende si trovano sotto una crescente pressione per allineare in modo efficace i costi IT alle performance, assicurandosi che periodi di elevata domanda possano essere affrontati senza dover effettuare nuovi investimenti.”
Offrire infrastrutture convergenti e soluzioni SDDC efficienti e affidabili richiede nuove conoscenze. “Il ruolo che i distributori (come noi) giocheranno”, continua Massari, “sarà fortemente influenzato da queste variazioni: il mercato si aspetta da noi sia di avere accesso a queste tecnologie sia di ricevere le competenze necessarie. E’ sicuramente un’opportunità che nessun player del canale può perdere.”
Secondo Gartner: ” Il Web-scale IT è un modello di computing di classe globale che offre le funzionalità dei grandi cloud service provider all’interno dell’ambiente IT aziendale.” Chiunque può constatare il successo dei modelli di cloud computing realizzati dai giganti di internet (ad es. Google, Amazon e Facebook). Nel 2015 più aziende adotteranno questo approccio per creare e fornire sistemi IT estremamente scalabili, che possono, ad esempio, ridurre il downtime quando un sito deve sopportare periodi di sovraccarico come nei picchi di shopping del ‘Black Friday’, senza dover sopportare sovra-costi. In ultima analisi, il data center software defined assicurerà questa flessibilità.
“Comunque le aziende non sposteranno totalmente la propria operatività su questo modello da un giorno all’altro. Anzi, solo le aziende di una certa dimensione potranno permettersi di muovere verso questa direzione” afferma Massari. “Per le aziende più vicine al modello SMB del mercato italiano, prevediamo che nel 2015 le organizzazioni porranno una maggiore enfasi sulle capacità di scalare verso l’alto e verso il basso, ‘on-demand’, l’ampiezza di banda all’interno delle proprie infrastrutture IT, in un modello ibrido.”
L’attenzione verso queste capacità diviene sempre più forte, specialmente dove i CFO sono impegnati a lavorare per un cambiamento dell’IT da un modello CAPEX verso un modello OPEX, con l’obiettivo di migliorare i bilanci e spostare l’IT verso un modello a costi variabili. “La distribuzione è ben posizionata per supportare i rivenditori nello sviluppo di questa offerta” continua Massari, “e questo comprende sia i modelli di cloud sia i modelli di finanziamento creativo o modelli di rivendita di servizi di infrastruttura ‘on demand’ oltre a nuovi modelli di licensing del software.
L’Internet of Things connette qualsiasi genere di device e oggetti tra loro e con applicazioni nei data center e nel cloud. Una trasformazione che riguarderà sia gli oggetti di uso quotidiano come macchine, elettrodomestici, orologi, veicoli, porte, termostati e persino vestiti ma che toccherà anche, e soprattutto, ambienti, reti di distribuzione, sanità e ogni mercato di produzione. Nel 2015 il canale dovrà iniziare a identificare il suo approccio a questo trend. IoT modificherà radicalmente i requisiti delle reti di computer e dei data center. Cosa significa tutto ciò per un data center che oggi ha 30.000 clienti ma ne avrà milioni nel futuro?
“Cambiano completamente i requisiti architetturali per il data center come per la rete”, conclude Massari. “Sicurezza e software per gestire quelle grandezze oggi non sono sostanzialmente disponibili. Ci sono opportunità per gli ISV (Independent Software Vendor) per creare prodotti ottimali; per i distributori di abilitare il canale e per i nostri partner di offrire robuste soluzioni per la connettività, i data center e la gestione delle reti, per la sicurezza e per i data analytics, con l’obiettivo di rispondere ai bisogni di un nuovo mondo connesso.”