La provincia cinese di Daqing ha scelto il software italiano di Dedalus per digitalizzare il proprio sistema ospedaliero
Il Gruppo Dedalus negli ultimi anni ha saputo diventare un hub dell’Ict applicato al settore rilevando diverse imprese in Italia. Questa strategia ha portato il giro d’affari a raggiungere i 70 milioni di euro nel 2013 con un margine operativo lordo di 17 milioni e una previsione di circa 80 milioni per il 2014. Dal 2009 ha avviato l’espansione internazionale che l’ha portato a operare in molti e paesi come Cina, Sud Africa, Romania, Spagna e America Latina e del Medio Oriente. Per quanto riguarda l’importante mercato cinese Dedalus sta operando dal 2012 nella provincia di Daqing nella regione di Heilongjiang, a nord est della Cina, con la fornitura di una soluzione digitale, la piattaforma di interoperabilità X1V1 e suoi servizi correlati.Con questo sistema è stato possibile informatizzare le strutture sanitarie della municipalità (circa 1300, tra ospedali cittadini e rurali, cliniche, ambulatori, poliambulatori, centri specializzati per medicina occidentale e tradizionale cinese, laboratori, centri di radiologia, farmacie), per riunirle in una rete centralizzata evoluta in grado di raccogliere e gestire tutti i dati clinici, sanitari e amministrativi dei cittadini (circa 3 milioni di abitanti).
Una innovazione che permette di migliorare la qualità di cura ai cittadini, garantire più efficienza e meno sprechi. Il progetto prevede l’installazione dei sistemi informatici nelle strutture che ne sono sprovviste, l’adeguamento tecnologico di quelli esistenti, la creazione di anagrafica centralizzata dei cittadini con la fornitura di una tessera sanitaria univoca, la gestione via web dei servizi medici erogati, la digitalizzazione dei documenti come referti, prescrizioni, visite, farmaci e immagini, lo sviluppo dei servizi di teleconsulto e telemedicina che permettono di eliminare le code agli sportelli e nei reparti, la gestione dell’attività di prevenzione e assistenza domiciliare. Si possono poi generare statistiche in tempo reale sia dal punto di vista amministrativo che epidemiologico, regolare i flussi finanziari e la sicurezza sui luoghi di lavoro. Il progetto, dal costo di 6 milioni di euro, è già in avanzata fase di completamento e si prevede la piena operatività di tutte le funzioni entro il marzo 2015.
“Il valore che portiamo all’estero – ha spiegato il presidente di Dedalus Giorgio Moretti – è quello dell’eccellenza italiana in campo sanitario con benefici immediati e visibili per i cittadini e le organizzazioni che vi operano. Nel caso cinese abbiamo risolto il problema dell’interazione di un sistema anarchico come quello sanitario realizzando una soluzione adeguata agli standard internazionali e funzionale alle richieste dalla Riforma Sanitaria Cinese, iniziata nel 2009 e ancora in atto, che prevede la progressiva informatizzazione delle singole strutture e loro successivo raggruppamento in piattaforme regionali. Il mercato cinese è in continua crescita ed espansione – ha aggiunto Moretti – e attualmente ci sono altri 15 progetti di questa portata in fase di avanzamento, ma entro 2020 la Riforma prevede l’introduzioni di questi progetti di interoperabilità in tutto il paese. Dedalus – ha concluso – ha guadagnato un vantaggio competitivo in quanto è in grado di presentare un progetto innovativo già realizzato e in uso, adeguato alle richieste, con importanti performance tecnologiche e pienamente adeguato agli standard internazionali di interoperabilità”.